"Lento come un sussurro"
by ViziosegretoCi sediamo vicini, le parole scorrono leggere, intrecciate a sorrisi e piccole ironie.
Un caffè caldo tra le dita, il fumo della sigaretta che si arriccia nell’aria fresca della terrazza.
È un attimo sospeso — fuori il mondo tace, dentro tutto vibra.
Rientriamo.
Sul tavolo, una benda nera: la tua mano la sfiora, poi la indossi.
Sorridi, lasci che sia io a guidarti.
I passi sono lenti, il contatto lieve.
Ti conduco in camera come si porta un segreto,
ti spoglio con dolcezza, pezzo dopo pezzo,
come si sfoglia un libro sacro.
Ti stendi sul letto, e un asciugamano leggero custodisce il tuo pudore.
Parte una musica lontana, quasi liquida.
L’aria profuma d’incenso e promesse.
Ti rilassi.
Un filo d’olio caldo disegna sentieri sulla tua schiena.
Le mie mani si muovono lente, come onde su una riva.
Massaggiano, ascoltano, raccontano.
Scendono lungo le braccia, accarezzano le gambe, sfiorano i piedi.
E tu, sempre più dentro te stessa, sempre più altrove.
L’asciugamano scivola via, come una foglia d’autunno.
Il tuo corpo ora è un tempio aperto,
e ogni gesto è una preghiera silenziosa.
Dal collo ai piedi, ti sfioro senza fretta.
Ogni curva, ogni respiro è un verso muto.
Tu non parli, ma il tuo silenzio racconta.
E sei lì, completamente assorta,
nell’abbandono più dolce,
dove il desiderio non ha bisogno di fretta,
solo di presenza.
Lentamente allarghi le gambe, il tuo sesso prende forma completamente umido in attesa....mentre tuo marito è seduto e gode della sua vista...
Non c'è più nulla da spogliare se non i tuoi occhi,
togli la benda...
...ora solo pelle che cerca pelle,
seni che sfiorano il mio petto,
i tuoi fianchi che scivolano lenti lungo il mio sesso teso,
mentre lo guidi dentro di te con naturalezza,
come se fosse il tuo posto,
come se ci fossi sempre stato.
E ci resto.
Immerso, completamente,
mentre tu ti muovi piano,
dondolando sopra di me con una grazia carnale,
come un rituale antico, come un canto a occhi chiusi.
Le tue mani sulle mie.
Il tuo corpo che mi stringe, che pulsa,
che si apre e si richiude attorno a me come un mare profondo.
Il piacere non è più una corsa.
È un andare dentro,
un cedere, un accogliere, un offrire.
I tuoi gemiti sono bassi, trattenuti, caldi.
Mi avvolgono come l’incenso di prima,
riempiono la stanza di una vibrazione che si sente anche nell’aria.
Sali, scendi, ruoti, ti pieghi in avanti,
mi baci il collo, il petto, la bocca,
mentre io ti tengo forte,
e lascio che sia tu a guidare questo lento naufragio.
Ogni volta che affondi su di me,
lo fai più in profondità nel corpo
E poi ti fermi.
Mi guardi.
Sospesa.
Il tuo respiro è spezzato,
le mani tremano lievemente,
e mi dici senza parole:
Ora.
Ti giro e ti prendo.
Con decisione, con dolcezza.
Ti faccio stendere di nuovo.
Ti apro, ti sollevo le gambe,
entro in te più a fondo, più lentamente, più completamente.
Ti muovo con me.
I nostri corpi ora non si separano più,
non c’è spazio tra noi.
Solo calore, frizione, fusione.
E quando vieni di nuovo non gridi, non parli.
Ti aggrappi a me, mi stringi dentro di te con tutto il corpo, e tremi.
Io ti seguo, poco dopo.
Con un respiro profondo,
un gemito soffocato tra i denti,
e mi lascio andare in un esplosione di piacere sul tuo volto...
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