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Sofia e Luciano
by MyWifeMyObsession
Salotto, tarda sera.
Il vino è quasi finito. La luce è soffusa, la tv è accesa ma con il volume basso, dimenticata da entrambi. Luciano è sprofondato sul divano, con la camicia sbottonata e lo sguardo perso nel bicchiere.
Sofia si siede accanto a lui, le gambe raccolte sotto di sé. Ha quell'espressione che lui conosce bene, tra esitazione e provocazione. Silenzio, poi la sua voce rompe la calma.
Sofia:
“Posso dirti una cosa senza che ti arrabbi?”
Luciano non risponde subito. Inclina il capo verso di lei, la guarda.
Luciano:
“Se me lo chiedi così, mi preoccupi.”
Lei sorride appena. Sempre esitante ma provocante.
Sofia:
“È una cosa vera. Ma… non è come sembra.”
Luciano:
“Ok. Vai.”
Lei inspira. Poi lo dice tutto d’un fiato.
Sofia:
“Mi ha baciata. Il mio collega. Marco.”
Silenzio. Luciano non si muove. Non cambia espressione. Solo deglutisce.
Luciano:
“Tu l’hai lasciato fare?”
Sofia:
“…Sì. Ma poi mi sono fermata. Non è successo nient’altro.”
Un altro silenzio. Più denso. Poi lui appoggia il bicchiere sul tavolino, piano.
Luciano:
“...E... me lo stai dicendo, perché?”
Sofia:
“Perché non riesco a fingere con te. Perché… una parte di me voleva vedere cosa ti avrebbe fatto. Se ti avrebbe smosso qualcosa.”
Lui la guarda. Più attentamente. C'è qualcosa nei suoi occhi che non c’era da tempo. Non rabbia. Non disprezzo. Ma una tensione nuova, quasi elettrica.
Luciano:
“E tu… cosa hai provato?”
Sofia abbassa lo sguardo. Poi lo alza lentamente, con sincerità.
Sofia:
“Mi sono sentita desiderata. Leggera. Volevo che tu mi vedessi di nuovo così.”
Luciano si sporge verso di lei. La voce è più bassa, quasi un sussurro.
Luciano:
“E adesso mi stai provocando?”
Sofia:
“Sto... dicendoti la verità. Ma se ti provoca… non mi dispiace.”
Luciano resta in silenzio, ma qualcosa in lui si è mosso. È come se si fosse appena svegliato da un torpore lungo mesi. Da un attesa lunga mesi.
La guarda — no, la scruta — come se la vedesse per la prima volta da tempo.
Luciano:
“Ti sei sentita viva con lui?”
Sofia non risponde subito. Ma il modo in cui lo guarda, serio, quasi colpevole, dice tutto.
Luciano:
“E io invece? Ti faccio sentire… spenta?”
Sofia:
“Mi fai sentire ferma. Come se fossimo rimasti fermi da troppo tempo.”
Lui si passa una mano tra i capelli, poi si alza, fa due passi nel soggiorno. È nervoso, ma non arrabbiato. Dentro di lui, qualcosa si agita — non solo dolore. Anche desiderio. Una parte che non ricordava più.
Luciano:
“E lui… Marco. Tu vuoi andare avanti con lui?”
Sofia:
“Lo trovo attraente. Ma… non è di lui che ho voglia, adesso.”
Luciano si volta. I loro sguardi si incontrano. C’è un silenzio denso. Poi lui si avvicina di nuovo, si siede accanto a lei, più vicino.
Luciano:
“Quello che mi hai detto…un po' mi fa male. Ma non come pensavo.”
Sofia:
“Come allora?”
Luciano:
“Mi ha fatto immaginare.
Te, con lui.
Come mi hai guardato adesso, parlando di lui. Era eccitante. E insopportabile. Le due cose insieme.”
Sofia sorride appena. C’è un lampo nei suoi occhi.
Sofia:
“Se ti dicessi che potremmo… esplorarlo insieme?”
Luciano socchiude gli occhi.
Luciano:
“Cosa intendi? Guardarti mentre lo fai?”
Sofia:
“Forse. O sapere che accade. Meglio. Con regole, confini. Ma veri.”
Luciano inspira lentamente. C’è una parte di lui che urla “no”. Ma c’è anche qualcosa di antico e potente che lo attrae, lo trascina.
Luciano:
“E tu… lo faresti, sapendo che io lo so? Che potrei immaginarti? Mi racconteresti tutto dopo?
Sofia si sporge leggermente. La voce è più bassa, calda.
Sofia:
“Sì. Mi eccita l’idea che tu lo sappia. Che sia parte di questo. Che mi desideri di nuovo… anche mentre mi perdi un po’.”
Luciano chiude gli occhi per un istante. Quando li riapre, è un uomo diverso.
Luciano:
“Allora facciamolo. Ma a modo nostro.”
Sofia:
“Regole?”
Luciano:
“Una sola, per ora. Mi racconti tutto. Ogni dettaglio.”
Un brivido le percorre la schiena di entrambi. Un accordo silenzioso tra due corpi e due menti che, forse, non si erano mai davvero detti tutto.
