ИСТОРИЯ НАЗВАНИЕ: Da Pista da Ballo a Culo Aperto: Marta e le Sue Due Notti Proibite 
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ИСТОРИЯ

Da Pista da Ballo a Culo Aperto: Marta e le Sue Due Notti Proibite

by Allforher
Посмотрели: 8 раз Комментарии 0 Date: 29-12-2025 Язык:Language

Madrid, due notti da ricordare a vita.
Prima notte – locale latino
Entro e la vedo subito: Marta, colombiana pura, vestitino giallo che le scoppia addosso, culo che sembra scolpito. Balliamo salsa fino alle 5 del mattino, corpi incollati, sudore, respiro sul collo. Ogni passo è una scopata in pubblico: il suo culo mi struscia il cazzo duro, le mie mani sotto la gonna, lei che geme piano nell’orecchio:
«Hace meses que no le doy nada a mi marido… está flojo, la tiene muerta. Yo me muero de ganas de una buena polla».
A un certo punto mi afferra il pacco, mi guarda con gli occhi da troia e sussurra:
«Mañana le digo que voy al cine con las amigas… y vengo a tu hotel para que me destroces».
Ci baciamo in pista, lingua dentro, lei già bagnata fradicia. Appuntamento preso.
Seconda notte – hotel, la resa dei conti
22:30, bussa. Apre la porta con quel vestitino giallo stretto, entra, chiude con il tacco.
Due minuti e già è a pancia in giù sul letto, culo in aria, scrive al cornuto:
«Amor, ya estoy en el cine con las chicas, no me llames ni escribas que estoy viendo la peli »
Invia, getta il telefono e ride: «Ahora ven y rómpeme toda, que llevo meses soñando con esto».
Le strappo il vestito, reggiseno bianco che salta via, tette perfette, capezzoli duri. Perizoma nero a terra. La butto sul letto, le apro le gambe, la lecco fino a farla tremare. Poi entro tutto in un colpo: bagnata come una fontana, urla il mio nome. La giro a pecorina, le infilo due dita nel culo mentre la scopo forte, lei spinge indietro:
«¡Métemela por el culo, papi, entra como mantequilla!»
Ed è vero: scivola dentro come se fosse fatto apposta, stretto, caldo, lei viene urlando e stringendomi come una morsa.
Dopo mi spinge giù, mi prende il cazzo in bocca fino in gola, mi guarda con quegli occhi da diavola e infila due dita nel mio culo mentre mi succhia come una bestia. Non resisto: le tiro fuori, le sborro tutta la faccia, fiotti densi e bianchi che colano lenti sulla sua pelle cioccolato, contrasto perfetto. Lei ride, si lecca le labbra, si spalma la sborra sulle tette:
«Mira qué rico… mi marido nunca me ha dado ni la mitad».
Fine partita.
Si riveste lenta: perizoma nero che torna su un culo ancora aperto e arrossato, reggiseno bianco sui segni dei miei denti. Si guarda allo specchio, si passa la lingua sulle labbra ancora bianche e dice:
«Ahora voy a casa, le doy un beso de buenas noches al cornudo y huelo a ti toda la semana».
Porta chiusa.
Spagna flaccida 0 – Colombia scopata in ogni buco 100.
E già stiamo parlando della prossima trasferta.

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