STORY TITLE: fantasmino porcellino 
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STORY

fantasmino porcellino

by Stringiloaduemani
Viewed: 166 times Comments 1 Date: 20-10-2025 Language: Language

Era una calda serata d'estate a Napoli, e io, un campano doc con un fisico atletico e un cazzo che raggiunge i 22 centimetri quando è completamente eretto, mi trovavo nella villa di Marco e Laura, una coppia sposata da dieci anni. Li avevo conosciuti in un club swinger esclusivo, dove il mio fascino rude e il mio equipaggiamento generoso avevano catturato subito l'attenzione di Laura. Lei era una donna di 45 anni, con curve mozzafiato: seni grossi che rimbalzavano ad ogni movimento, un culo rotondo e sodo che invitava a essere afferrato e schiaffeggiato, e una fica rasata che si inumidiva al minimo tocco. Marco, il marito, era un tipo tranquillo, un po' insicuro sul piano sessuale, ma eccitato all'idea di condividere la moglie. Avevano già fantastcato su scenari particolare, e quella mattina decisero di mettere in pratica un gioco che Laura aveva inventato: il 'fantasmino porcellino'. L'idea era perversa e intrigante: io sarei diventato 'invisibile' agli occhi di Marco e Laura. Loro avrebbero finto di non vedermi, di non sentirmi, ignorando completamente la mia presenza mentre io potevo fare ciò che volevo con il corpo di lei. Marco avrebbe assistito, fingendo indifferenza, per alimentare il brivido del voyeurismo e della sottomissione. Eccitato dall'idea, accettai immediatamente. Quando arrivai non ci misi molto, mi spogliai nudo lì sul posto, il mio cazzo già barzotto che dondolava pesante tra le gambe, venoso e spesso alla base.

La villa era illuminata da luci soffuse, con un grande salotto che dava su una piscina. Marco versò del vino rosso per tutti, ma io sapevo che il mio ruolo era già iniziato. Ero nudo, la pelle accaldata dall'aria tiepida, e mi avvicinai piano al divano dove loro si sedevano. 'Da ora in poi, il fantasmino porcellino è tra noi', disse Laura con un sorriso malizioso, rivolgendosi solo a Marco. 'Non lo vediamo, non lo sentiamo. Facciamo come se non esistesse.' Marco annuì, il cuore che gli batteva forte, mentre si sedeva con la moglie accanto. Indossava solo un paio di boxer, e Laura era in un vestitino leggero che le arrivava a metà coscia, senza reggiseno né mutandine. Io, invisibile nel gioco, mi posizionai dietro di lei, il mio cazzo che sfiorava già l'aria carica di tensione.

Iniziai con tocchi leggeri, sfiorando la spalla nuda di Laura con la punta del mio cazzo eretto. La pelle di lei era calda e liscia, e sentii un brivido quando il glande toccò la sua clavicola, lasciando una traccia umida di preeiaculazione. Lei non reagì visibilmente, continuando a chiacchierare con Marco del più e del meno, ma vidi i suoi capezzoli indurirsi sotto il tessuto sottile del vestitino. Incoraggiato, feci scivolare il mio cazzone lungo il collo di lei, la cappella che premeva contro la sua guancia, sfiorandole la pelle morbida della faccia. Laura inclinò leggermente la testa, come se stesse ascoltando Marco, ma il suo respiro si fece più corto, avvicino le sue labbra al mio glande sfiorandomi con le labbra parlando. Adagiai il mio cazzo sul suo avambraccio, pesante e pulsante, facendolo riposare lì mentre la mia mano destra scivolava sotto il vestitino, raggiungendo la sua fica. Ero nudo, il mio corpo premuto contro il suo, e sentii l'umidità immediata tra le sue labbra: era già fradicia, i succhi che colavano sulle mie dita.

Inserii un dito dentro di lei, spingendolo piano fino in fondo, poi un secondo, curvandoli per sfregare quel punto sensibile all'interno della sua fica stretta. Laura si mosse leggermente sul divano, aprendo le gambe di qualche centimetro, ma continuò a parlare con Marco come se niente fosse. 'Raccontami della tua giornata al lavoro', disse, la voce un po' tremante mentre le mie dita entravano e uscivano con ritmo crescente, producendo un suono bagnato e osceno che echeggiava piano nella stanza. Io, con l'altra mano, afferrai la base del mio cazzo e lo sfregai contro la sua guancia di nuovo, la cappella che lasciava strisce lucide sulla sua pelle, lei sorrideva e io cominciai a darle dei colpetti sul volto. Marco deglutì, fingendo di non notare come il mio corpo invisibile dominasse la scena, i suoi occhi fissi sul vestitino di Laura che si sollevava piano.

Non resistendo più, mi inginocchiai tra le gambe di Laura. Lei le divaricò un po' di più, fingendo di stiracchiarsi con nonchalance. Alzai il vestitino fino alla vita, esponendo la sua fica rasata e gonfia, le labbra rosse. Mi chinai e la leccai con avidità, la lingua che saettava sul clitoride duro, poi affondava tra le grandi labbra umide, assaporando il suo sapore salato e dolce. Succhiavo il clitoride tra le labbra, lo mordicchiavo delicatamente con i denti, mentre le mie dita – tre ora – pompavano dentro di lei. Laura gemette piano, coprendo il suono con un colpo di tosse. 'Scusa, ho la gola secca', disse a Marco, che ora aveva un'erezione visibile nei boxer, il tessuto teso dal suo cazzo eccitato.

Mentre la divoravo, presi il mio cazzone in mano e lo sfiorai contro la sua coscia interna, la pelle liscia che si contraeva al contatto caldo e venoso. Laura iniziò a tremare, le mani aggrappate al divano, ma mantenne la finzione: 'Marco, vieni qui, baciami.' Il marito si avvicinò, le loro labbra si unirono in un bacio appassionato, le lingue che si intrecciavano, mentre io continuavo a leccare e scopare la sua fica con le dita, il pollice che ruotava sul clitoride gonfio. Sentii le sue pareti contrarsi violentemente intorno alle mie dita, e lei venne per la prima volta, il corpo che si inarcava in un orgasmo silenzioso ma intenso. Lei si adagiò come sciolta sul divano, Io non mi fermai, le allargai bene le gambe e posizionai il mio cazzo all'ingresso della sua fica.

Con una spinta decisa, entrai dentro di lei, i primi 10 centimetri che la dilatavano piano, poi il resto che la riempiva completamente fino alla fine, la cappella che premeva contro il collo dell'utero. Laura interruppe il bacio con Marco, ansimando: 'Oh Dio, mi sento così piena stasera... forse è il vino.' Marco, eccitato dal gioco, le slacciò il vestitino, esponendo i suoi seni grossi ,poi si spostò alle sue spalle facendole un massaggio al collo cosi io iniziai a succhiare un capezzolo, la bocca che lo avvolgeva e la lingua che lo leccava in cerchi. Io scopavo Laura con ritmo costante, il mio cazzo che entrava e usciva dalla sua fica bagnata, sbattendo contro il fondo ad ogni affondo profondo. Ogni spinta produceva un suono umido e ritmico, i miei testicoli pesanti che sbattevano contro il suo culo. Afferrai i suoi fianchi con mani forti, l, e aumentai la velocità, pompando come un pistone, sentendo la sua fica stringersi intorno a me.

La scena si fece sempre più intensa. Mentre la scopavo, tentavo di mettermi quanto più potessi le sue tette in bocca, ottimo continua cosi sussurava Luara ad entrambi. Venne copiosamente e rallentò il mio ritmo. 'Tesoro, fammi sentire quanto mi desideri', mormorò Laura a Marco, ma era io a farla gemere dentro di sé, il mio cazzo che la sfregava dentro, dilatandola ad ogni colpo.

La girai leggermente, facendola appoggiare contro il marito, e continuai a pompare, il sudore che colava dal mio petto nudo sul suo dorso. Le mie mani salirono ai suoi seni, li strizzai forte, pizzicando i capezzoli duri tra le dita mentre il mio cazzo martellava la sua fica. Aggiunsi un pollice sul suo ano, premendo piano per stuzzicarla, facendola contrarre. Dopo minuti di scopata selvaggia, sentii l'orgasmo avvicinarsi. Estrassi il cazzo, lucido e gonfio, e lo diressi verso la bocca di Laura. Lei, come se fosse un riflesso, aprì le labbra rosse e lo prese in bocca, la lingua che avvolgeva la cappella mentre succhiava avidamente, le guance incavate . Feci un passo avanti e le scopai la bocca, spingendo fino in gola, i tutta la lunghezza della mia asta che la riempiva, le mani nei suoi capelli per guidare il ritmo. Lei gorgogliava piano, la saliva che colava dal mento, ma fingeva di mormorare per i massaggi al collo di Marco.

Marco, si masturbava apertamente ora, la mano che scivolava veloce sul suo cazzo nei boxer, gemendo: 'Sei così sexy, amore.' Io eiaculai nella bocca di Laura, fiotti caldi e densi di sborra che le riempirono la gola, colando sugli angoli delle labbra. Lei deglutì con avidità, leccandosi le labbra e ingoiando ogni goccia, poi tornò a baciare Marco, passandogli un po' del mio sapore salato sulla lingua.

Ma il gioco non era finito.

Il gioco del fantasmino porcellino aveva funzionato alla perfezione: invisibile ma onnipotente, io avevo conquistato la coppia con il mio corpo nudo e il mio cazzone dominante. Laura, con un sorriso complice solo per me, sussurrò a Marco: 'La prossima volta, rendiamolo ancora più porcellino.' E io, nascosto nell'ombra ma pronto, annuii, il cazzo ancora semieretto contro la mia coscia.

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