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un lieto pomeriggio
by anatregrige
Quando il diavolo ci mette la coda. Programmiamo un fine settimana lungo in costa azzurra, lungo la corniche, con un gruppo di altri nudisti dove conosciamo una sola persona: occasione per estendere le amicizie. All'ultima ora io vengo bloccato da un problema di lavoro e fatico a convincere mia moglie ad andare lo stesso anche senza di me. Alla fine accetta e la accompagno al treno. Quando rientra ha un sacco di cose da raccontarmi; molto sole, mangiato decentemente, buona compagnia ovviamente sempre nudi. La signora non ha mai avuto esitazioni a vestire solo gli orecchini e con il suo 1,75, folta capigliatura scura, lunghe gambe magre, seno della 4° e pube ben rasato attira gli sguardi e i pensieri. Infatti mi dice che un maschietto di pochi anni più vecchio le ha fatto il filo. E' simpatico, i suoi complimenti sono audaci ma garbati, ci siamo anche ritrovati soli dietro alcuni scogli ma ho limitato le sue attenzioni a un paio di baci e carezze: “mi piace ma non mi andava di lasciarmi andare se tu non ci sei” Rispondo che se l'aveva tanto colpita doveva farlo conoscere anche a me e continuando a parlare diventa evidente che mia moglie non si sarebbe limitata alla carezza questa volta. Concordiamo dunque ti conoscerci ed eccolo un giorno arrivare da noi in campagna con la moto. Il tempo di levare il casco e la signora lo saluta con un abbraccio; scena inusuale lui con la tuta della Dainese e lei totalmente nuda. Ci presentiamo, si spoglia completamente anche R. e ci accomodiamo su un grande telo steso all'ombra. Quattro chiacchiere giusto per imparare a conoscersi, mia moglie da seduta a gambe incrociate si distende: lui esplora con lo sguardo ogni centimetro del suo corpo senza remore. Come previsto accarezzo la signora piano piano partendo dai seni per arrivare al pube. Il nuovo amico non tenta nemmeno di reprimere l'erezione, appena mia moglie apre le gambe sotto il mio tocco e sorride con un dito nella figa sembra deva esplodere da un momento all'altro. Anche lui allunga le mani ma si limita alle cosce, a un seno, chiaramente esitante non avendo chiaro fin dove poteva spingersi C. mi lancia uno sguardo che non ha bisogno di parole, smetto con il ditalino per lasciare pienamente esposta tutta la fessura della figa, l'altro si china a sfiorarle un capezzolo con le labbra. Bisogna rompere il ghiaccio: prendo io in mano il suo cazzo sottile ma lungo e metto il glande a contatto con la clitoride, mia moglie apre le cosce completamente e allora lui con un solo movimento la penetra fino in fondo. Vedo solo le palle di tutto l'uccello e anche nel ritmo della chiavata si sfila e reinfila di pochi centimetri. C. lo stringe anche con le caviglie, asseconda i movimenti del maschio che stà scopandola e gli incolla un bacio in bocca con la lingua. Io sono eccitatissimo, scatto molte foto del loro amplesso e provo davvero una emozione grande guardando la mia donna nuda che ogni tanto si gira e mi sorride senza smettere di ansimare sotto l'uomo che le ha infilato il pene in vagina davanti a me. Non ci sono stati preliminari se si esclude un bacio o una toccata veloce; entrambi lo volevano subito e la stessa foia che dimostrava lui mentre la scopava era condivisa da mia moglie che lo stringeva dentro con tutta la sua forza. Ogni tanto il ritmo del pene rallentava, evidente il desiderio di prolungare il piacere ma dopo tre o quattro di queste esitazioni volontarie i freni hanno ceduto; con un irrigidimento ben visibile R. le ha sborrato nella vagina e mia moglie dopo mi dirà che si è sentita riempire da più di un paio di eiaculazioni calde. Dolcemente appagati riprendono fiato uno accanto all'altra, la donna con una mano sulla fessura per limitare il rivoletto di seme color avorio che le usciva dalla figa poi sudati per il caldo e la chiavata sono andati assieme sotto la doccia.
