Un pomeriggio buio e tempestoso.. (prima parte)
by cornutoestivoCome già noto a chi ci segue da tempo, viviamo oramai da qualche anno in Ancona, nostra nuova city di adozione, ove nell’entroterra c’è il luogo di lavoro di mia moglie, abbiamo vissuto gran parte del nostro matrimonio nella mia città di nascita (del cornuto) ovvero Roma, alla quale siamo rimasti (e rimarremo) eternamente legati, mentre Angela è una bella pugliese natia di Bari, dove andai per “rapirla” in sua giovane età.
Il doveroso trasferimento in una diversa città di vita non fu proprio agevole, ma l’aver vinto orgogliosamente un concorso da parte di mia moglie a lungo inseguito ci costrinse al trasferimento, lei non considerava affatto l’ipotesi della rinunzia, soleva dirmi sempre “pecunia non olet”, per cui mi piegai al suo volere, io il mio lavoro avrei potuto continuarlo anche da lì.
Il distacco dalla nostra città fu in ogni caso traumatico, non soltanto per noi, ma anche per i nostri figli, poi si sa, i giovani si adattano maggiormente rispetto agli adulti.
Di colpo ci venne a mancare il nostro territorio, soprattutto quello ben marcato dalle gesta erotiche di mia moglie, ci mancò soprattutto la frequentazione di un monticello nell’immediatezza della provincia, luogo foriero per vivere situazioni ad hoc del tipo in linea con con la tematica che viviamo qui, luogo dai piccoli meandri discretamente appartati e riservati, dove era frequente poter fare delle ottime conoscenze addirittura by passando i lunghi preliminari della conoscenza epistolare, ci si guardava, si poteva sperare di trovare il giusto modo di potersi approcciare, ci si conosceva, si scambiavano due chiacchiere, un numero di telefono ed un reciproco impegno a doversi risentire nei giorni
a seguire, ovviamente tutto questo poteva avvenire soltanto se c’era del reciproco piacere affinché la conoscenza potesse avvenire, altrimenti si cambiava percorso e si lasciava capire che non c’era interesse, abbiamo avuto notizie da amici di allora che tale strategia, in quel luogo è ancora perfettamente funzionante, mentre qui, nell’antica colonia Romana predisposta alla produzione del sale per il popolo di Roma non conosciamo un posto somigliante, magari qualcuno originario di questa parte d’Italia potrebbe suggerircene qualcuno, rigorosamente in privato.
Questa nostra mancanza di adattabilità al nuovo ambiente ci fece propendere di poter continuare a restare legati attraverso l’uso della rete ai nostri luoghi di origine, amammo continuare a coltivare le nostre diverse amicizie “private”, ai molti che volevano nuovamente scoparla con me interessato spettatore promettemmo che avrebbero avuto altre occasioni nelle nostre programmate escursioni in Roma, ma poi inevitabilmente ci si deve arrendere ai cambiamenti forzati, non abbandonammo mai le nostre velleità erotiche, quello mai, ma sicuramente le cose cambiarono molto.
Eravamo comunque sempre molto affascinati dai contatti creati in questo sito, molto spesso ci intrattenevamo in chat con amici che ci scrivevano, ovviamente nei momenti in cui si poteva (leggi assenze dei figli) avendo cura di intrattenere tali contatti con amici quasi esclusivamente Romani, perché in ogni caso c’era sempre in noi la voglia di crearci qualcosa da poter vivere poi in uno degli eventuali ritorni in città, magari approfittandone per visita parenti.
Leggevamo sempre con estremo gusto tutto ciò che ci veniva scritto, sia nei messaggi che nei commenti alle foto esposte, ambedue frequentavamo (seppur distintamente) la nostra pagina in LMO, lo stesso valeva per la lettura delle lettere nella nostra casella di posta elettronica.
Un giorno mi arrivò (tra i tanti) un messaggio whatsapp di mia moglie che mi diceva in un vocale di entrare nella nostra posta per leggere ciò che ci scrisse Sergio, un Romano della stessa età di mia moglie (sulla 50ina) un messaggio a suo dire molto intrigante.
Mi collegai, entrai per leggere, cercai tra le mail lette quella di Sergio (lasciavo sempre a lei la prerogativa di esser la prima a poter leggere) le altre non aperte le lasciai lì a sua disposizione, era una cosa che faceva parte dei nostri accordi. Sulla lettera di Sergio c’era scritto
“..ma come fanno due Romani a vivere in una colonia?”
C’erano anche allegate alcune foto ed un numero di telefono, devo riconoscere che mi fece sorridere, replicai al whatsapp di mia moglie dicendole sorridendo che era stato molto simpatico, lei a sua volta mi rispose altrettanto sorridendo che meritava di esser prima o poi chiamato.
A sera, approfittando di esser ancora soli prima di cena, ne parlammo, ribadimmo entrambi che forse avrebbe potuto meritare una chance, inoltre, avendo tutti e due noi visto le foto allegate, concordammo ulteriormente che sarebbe stata una buona cosa conoscerlo, per sincerarcene in miglior modo visionammo la sua pagina dove ci apparve esser ancor più esaustivo il suo esser un bell’uomo, soprattutto dal punto di vista “macho”, c’erano foto in cui veniva ritratto (molto probabilmente da altri mariti cornuti) su dei letti impegnato nell’intrattenere altre probabili mogli disposte al sesso trasgressivo erotico coniugale, di quello che si perpetra difronte a mariti desiderosi, tali e quali a me, mia moglie me lo sottolineo con il suo solito sarcasmo..
“..sicuramente chi li ha fotografati avrà il cazzo piccolo come te..”
Non potei farle mancare il mio
“..ti amo..”
Nella sua ilare proposta era compreso anche un numero di telefono comprensivo della libertà di chiamata in qualsiasi orario decente, viveva solo e non ci sarebbero stati impedimenti, per cui, approfittando di una ludica uscita da parte dei ragazzi lo chiamammo, ci presentammo, parlammo molto amabilmente per diversi minuti, poi, dopo esserci accertati abbastanza positivamente della sua serietà tramutammo la chiamata vocale in videochiamata, lo pregammo di mostrarsi in viso mentre noi ci riservammo ancora per qualche attimo di non apparire, avevamo una giusta motivazione, durante i nostri dialoghi vocali ci disse che abitava nel nostro stesso amatissimo quartiere Romano di Porta Metronia, per un attimo sembrò crollare tutto, ma la volontà di poterlo osservare per scongiurare di conoscerlo si impossessò di noi, lo mettemmo al corrente di questo nostro dubbio, lui accettò di mostrarsi senza nessuna difficoltà, in fin dei conti non aveva nulla da temere, al contrario di noi.
Fortuna volle che non era di nostra conoscenza, per chi conosce il nostro quartiere sa che è molto grande e dispersivo, sarebbe stata proprio una maledetta sfortuna dover rinunciare per tale assurdo motivo, Sergio ci piacque subito e volevamo in un certo senso “farlo nostro”, dopo qualche altra legittima ed esaustiva ulteriore richiesta da parte nostra ci mostrammo fiduciosi in volto anche noi, dando così inizio a qualcosa che creò per giorni e giorni un reciproco piacere, lui fu felicissimo di poter vedere in volto mia moglie, per lui una donna a lungo bramata nelle foto in cui ci piaceva pubblicare.
Ovviamente programmammo a breve tempo una visita a Roma, non ci fu nessuna promessa di eventuale “conclusione” erotica, si prese una decisione comune che avrebbe avuto validità per tutte e tre le componenti, ovvero conoscerci e.. come vada vada, era però molto ma molto chiaro ed acclarato che c’era piacere reciproco tra noi e lui.
Essendo ospiti di nostri parenti non ce ne andammo in albergo e, semmai si fosse creata la possibilità di lasciarla scopare da Sergio si poteva sempre contare sul fatto che lui vivesse solo, però, dal momento che un buon cornuto deve avere sempre modo di poter essere previdente, decidemmo di non servirci del treno, bensì di affrontare il viaggio in auto, viaggio in cui parlammo molto, era pur sempre dopo mesi e mesi di “blocco dei giochi” la prima volta in cui ci si stava per tuffare nuovamente, mia moglie durante il viaggio mi volle esprimere un desiderio..
“..amore non mi alletta l’idea di andare in una casa che non conosciamo, Sergio sarà senza dubbio una persona a modo, non so perché ma non mi piace l’idea..”
“..amore se non vuoi giro e torniamo a casa..”
“..ma no, non sto dicendo che non voglio Sergio, non lo voglio avere a casa sua, è diverso..”
“..allora cosa proponi?”
“.. è qualche giorno che ci penso, ho voglia di rivedere Ostia..”
Sapevo benissimo a cosa stesse facendo riferimento, nei nostri trascorsi erotici molto spesso Ostia la scegliemmo come teatro di nostri entusiasmanti carsex, non tanto per scopate memorabili in macchina quanto per sue precise scelte inerenti la sua passione per un gran bel bocchino in itinere, ogni volta in cui ci si è voluta cimentare abbiamo sempre optato per vivere il nostro modus operandi collaudato e sicuro, che è sempre consistito nell’incontrare il candidato prescelto in un preciso bar dell’Eur (quartiere romano a sud della città) ai i dell’omonimo laghetto, per poterci sincerare durante un drink in sua compagnia che la persona sia in effetti piacevole e meritevole di attenzioni, a volte si può correre il rischio di ritrovarsi difronte una persona totalmente differente da quella che si è potuta vivere in chat ed in videochiamata, magari per via di particolarità che in video ed in voce non si sono potute palesare, ognuno utilizzando la propria intelligenza potrà capire.
Tutto sommato pensai che mia moglie avesse ragione, generò anche in me il dubbio che forse non fosse del tutto una scelta positiva per noi lasciarci portare a casa da uno sconosciuto per di più nel nostro quartiere di sempre, il pericolo di poterci imbattere nel poter incontrare potenzialmente qualcuno che ci conoscesse era piuttosto reale, lo ritenemmo un motivo più che valido per rinunciarci, ne fui più che convinto, mia moglie si rivelò ancora una volta geniale.
Durante il tragitto chattò a lungo con Sergio, poterci parlare si rivelò un disastro, per via delle continue cadute di linea, lo salutammo promettendogli che lo avremmo chiamato non appena la situazione tecnologica lo avrebbe consentito.
Lo chiamammo nuovamente quando oramai eravamo giunti alle porte di Roma, ci mettemmo d’accordo per incontrarci il giorno successivo all’imbrunire, eravamo in Gennaio, il buio (di cui avevamo bisogno per realizzare il nostro desiderio) avrebbe avuto possesso di Roma verso le 17, gli demmo appuntamento in un luogo diverso da quello che solitamente usavamo come base, ovvero il quartiere Eur, optammo per un luogo più vicino a tutti, sia a noi che a lui, la statua di San Francesco sita in piazza San Giovanni, per chi non conosce Roma, in pratica la piazza dove si svolge il famoso Concertone musicale del Primo di Maggio, lui avrebbe dovuto aspettarci lì, ci saremmo avvicinati noi..
Continua
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