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OFFERTA

by Prufrock
Viewed: 216 times Comments 0 Date: 31-10-2025 Language: Language

D è lei. C sono io.

Priveé. Grande stanza. Una decina di coppie scopano. Silenzio, solo gemiti. Entriamo anche noi. Divano. Guardiamo. Si avvicina una coppia. Lui da te, lei da me. Lei è piccola, seno minuto, capelli corti rossi, diciamo 25 anni. Lui sui 45, alto, bello, barba scura.
Si inginocchiano davanti a noi. Lei posa le mani sulle mie gambe, lui sulle tue. Gentilmente. Come reagisci? Come reagisco?
Ci chiedono: “Scopiamo?”
Cosa rispondi?
Cosa rispondo?
Rispondi sì.
Rispondo sì.
E se io dicessi alla rossa “Chiedi a lei”
e la rossa ti chiedesse,
cosa le direst?
D: “Le direi di sì”
Ti alzi, cambi divano. Lui ti segue.
D: Lo lascio fare, mi farò scopare. Ma tu mi bacerai mentre mi scopa o ti farai la rossa?
Ti bacia. Si sposta. Prende un flaconcino d’olio. Versa.
Una striscia. Collo. Incavo dei seni. Ventre. Ombelico. Pube. Gambe.
Ti guarda e ti chiede:
“Spalmo prima di scoparti
o ti scopo subito?”
Aggiunge: “Vorrei ti preparasse la mia donna”
C: “Cazzo! Addio rossa”
Annuisci e rispondi:
“Purché mi finisca tu”
Ti sorride e fa cenno di sì.
La rossa ha indossato uno strapon, rosso come lei. Lui ti divarica le gambe e ti bacia. Lei entra. Ti scopa. Lui ti bacia senza interruzioni. Lago di salive le bocche. Lago di piacere la tua fica. Ti guardo e godo. Applicazione di un principio democratico.
D: “Voglio farmi un sacco di scopate e darla come, quando e a chi mi pare”.
Lui dice: “Un principe e una principessa per te, che sei Regina. Dov’è il tuo Re?”
D: “Lui è sempre con me anche se mi lascia ad altri”
C: Appena le esce da dentro mi scopo la rossa
C: “Amore, la scopo?”
D: “No. Non riesci a scopare altre che me”
Percorriamo pensieri d’amore e pratiche licenziose. Non predichiamo, razzoliamo. Lo so che non vuoi che la scopi. Tu sei fatta per godere, io per farti godere. Il cenno del capo è chiaro: mi neghi la rossa. La rossa esce. Lui entra. La rossa lo bacia. Chissà come si chiamano. Ti scheggia le pareti. Colma la tua fica di grande e grossa gioia, fuori misura, la tua grande bellezza lo mastica fino all’ultima briciola, quel cazzo appiccicaticcio di te, farcito di miele. Di fronte all’evidenza del tuo godere nemo tenetur. Ti stringo e ti bacio. Ti stringo e ti chiedo
“Godi, amore?”
“Sì”
“Ti piace il suo cazzo?”
“Sì”
“Ne vorrai altri?”
“Sì”
“Mi ami?”
Sì”
Alle tue risposte eiaculo.

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