STORY TITLE: La moglie del versatile 
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STORY

La moglie del versatile

by dottorstranamore63
Viewed: 356 times Comments 0 Date: 06-10-2025 Language: Language

Non capita sempre di interfacciarsi con colleghe donne e di entrare in contatto in uffici con presenza femminile. Succede, come mi è capitato in una azienda di Padova, di avere a che fare anche con uomini e, magari, anche antipatici. Giornate pesanti, caratteri spigolosi e continue contrapposizioni a tutto quello che proponi o sei costretto ad imporre.
Questo Lucio, responsabile della sicurezza della azienda padovana era quello che si dice un “rompicoglioni”.
“E perché?” “Dobbiamo farlo per forza?” “Ma così se ne vanno un sacco di soldi” e manco ce li devi mettere tu mi sarebbe venuto voglia di dire...
Ma io zitto, mai andare in conflitto, rischi solo di inimicarti le persone e poi devi lavorare al doppio per arrivare al risultato.
Insomma questo cazzo di Lucio scopro dopo qualche giorno che è un po' versatile, un alternativo un po' di qua e un po' di là, contento lui bene per tutti. Un pomeriggio, al temine della giornata, viene a prenderlo in azienda la moglie di nome Marianna, matura professoressa di matematica nella scuola media inferiore. Al termine della carriera, biondina con un taglio di capelli carre ed occhiali con montatura dorata a televisione in acciaio. Niente di che, apparentemente cordiale, nel chiacchierare scopriamo di essere entrambi pugliesi al contrario del veneto rompino.
Parte subito la solfa sulla caratteristica di noi meridionali di essere ospitali e tra il brusco ed il nusco la Marianna mi lancia un invito: “Domani sera vieni a cena da noi che ti preparo un piatto dei nostri da farti leccare i baffi”. Cortesia vuole che non potessi rifiutare, anche perché ho notato nella prof un certo grado di “puttanismo”. Camicetta bianca scollata, reggiseno ricamato nero, gonna molto alta e calza color carne, a Padova in inverno fa freddo e una passeggiata tra le cosce di una conterranea non mi sarebbe dispiaciuta. Bisognava, però, superare l’ostacolo del marito che non credo sarebbe stato tanto d’accordo che gli scopassi la moglie.
Fatto sta che la sera seguente, con un paio di bottiglie di vino rigorosamente pugliese, mi presento a casa di questi coniugi. “I ragazzi sono fuori, studiano a Milano, siamo soli soletti a casa come due fidanzatini” Ottimo, pensai, se mi libero del marito è fatta. Lei era in tiro, parrucchiera ed estetista, vestito scollato con ben in evidenza il filo di perle da Troia regalatole dal marito che in continuazione e nervosamente si toccava. “Beviamo un analcolico? Lucio vai in cucina e prepara che arriviamo, nel frattempo faccio vedere al dottore la casa” “Vieni che ti porto a vedere una cosa”. Mi apre la porta di uno stanzino e si palesa difronte a me una scarpiera di calzature da donna tutte rigorosamente a tacco alto. Spontaneamente sorrido e lei di botto “Mi piace farmi bella e desiderabile, visto che quel poveretto non mi tocca più da tempo. Pensa che gli ho messo la gabbietta all’uccello” sorride sorniona. Io, più bastardo di lei, rilancio “Figurati la collezione di intimo come sarà assortita?” La troia pronta si slaccia l’abito e mi mostra una guepiere completa con calze color carne e un minuscolo slip e mi dice “Quel coglione di là non ce la fa neanche a farselo diventare duro, questa sera mi devi chiavare come una troia di strada” e mi stringe il cazzo che nei pantaloni era diventato di mamo. Parte subito un bacio e limoniamo come due ragazzini infoiati. Nel frattempo Lucio ci chiama dalla cucina.
“Marianna come facciamo, c’è tuo marito” “Lascia fare a me, faccio tutto io” e sorride prendendomi per mano e portandomi nel salone dove era già apparecchiato per cena. La serata scorse veloce, tanti argomenti, immancabilmente si arrivò a parlare di sesso e libertà. “Noi siamo una coppia aperta, vero caro” e alzandosi dalla sua sedia si viene a sedere sulle mie gambe. Lui come se niente fosse continuava a mangiare il gelato.” Dottore, ve lo dimostro subito” Si slaccia il vestito, si accovaccia alle mie gambe, abbassa la zip e mi prende il cazzo in bocca. Il marito, anzi, il cornuto continua impassibile a mangiare il gelato. “lasciamolo li questo cornuto, andiamo in camera da letto che gli devi sborrare il letto matrimoniale”. Alla faccia della professoressa, neanche la più troia delle puttane si sarebbe espressa in questi termini. Mi spoglia con avidità, è bagnata in un lago, la penetro ed lei ansima sempre più.” Sono una vera latrina, mi piace essere chiavata ovunque e quel coglione non mi guarda neanche. A scuola mi sono fatta scopare già da due giovani colleghi e da un bidello di colore” “Marianna sei una porca senza ritegno, che dirà la gente di te, sei una professoressa, insomma ti pare” le dico mentre alla missionaria con le mani strette alle sue caviglie la chiavo come se non ci fosse un domani. Per tutta risposta, si sfila il mio uccello dalla figa e se lo infila nel culo.” Sborrami dentro che quando cola fuori chiamo il cornuto e gli faccio leccare la sborra dalle lenzuola”. Sono letteralmente esploso nel suo culo. Prima mi ha pulito lingua e bocca di tutta la crema che era sul mio cazzo, dopo ha chiamato il cornuto che, con lo stesso cucchiaino con il quale stava mangiando il gelato e venuto ed ha pulito il lenzuolo. Non sono a conoscenza dell’esistenza di zoccole di questa specie se qualcuno dovesse incontrale se le tenga ben strette che ogni volta sarà una goduria assicurata.

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