Il ragazzo di Calabria
by cornutoestivo
Il metodo migliore per raccontare una storia è quello solitamente usato dalla Maria nazionale..
“Questa è una storia iniziata (come spesso accade) con l’ammirazione per la propria insegnante liceale, a chi non è mai capitato di poter sognare su di una delle proprie? È un classico, io ricordo che ad una delle mie dedicai un numero imprecisato di seghe..
Sia chiaro, in questa storia in cui potete vedere (nell’album già pubblicato con lo stesso titolo di questo racconto) mia moglie impegnata, mai nessun pregresso contatto tra i due negli anni liceali, su questo non si scherza, il tutto è nato circa poco meno di 10 anni dopo, in una fase a ridosso della laurea del giovane.
Galeotto fu uno stage da lei promosso a cui parteciparono diversi suoi vecchi allievi, tutti sui 27 / 28 anni, mentre lei, loro ex docente di lettere e filosofia più che 50enne. Mi raccontò che tra loro due, la scintilla che accese tutto scoccò una sera in ufficio una volta rimasti soli, forse si erano già simpatici l’un l’altra, l’occasione come ben si sa, fa l’uomo ladro ma anche la donna disponibile, la sera stessa Angy mi raccontò dell’accaduto, come sempre fedele al nostro principio di complicità, mettendomene al
corrente in modo dettagliato, insomma, uno sguardo di troppo, un reciproco sfiorarsi inavvertitamente, un bacio, qualche palpatina reciproca qui e là ed il gioco ebbe inizio, non accadde nulla di eclatante, ma certamente si piacquero carnalmente.
La sera stessa delle prime schermaglie Angy mi
raccontò ogni cosa, ne parlammo tra noi, le chiesi di fare molta attenzione e come sempre, l’aiutai a prendere la decisione giusta, che in ogni caso partiva dal suo esclusivo piacere nei confronti del giovane
“..per una donna della mia età è sempre gratificante essere sottoposta ad attenzioni particolari, non è detto che ci potrà essere una storia, ma il piacere delle seduzione è sempre particolarmente eccitante..”
Ed invece la storia ci fu, decisamente, per oltre un anno, con vero piacere per tutti.
Nei giorni a seguire mi disse però che non ebbero più nessuna forma di contatto in ufficio, ed io non ebbi motivo di non crederle, lui, al cospetto degli altri partecipanti continuava persino a darle del lei.
Nelle foto pubblicate potete vedere tutti e due i protagonisti, le foto di questa storia testimoniano la prima volta in cui la portai da lui, lei però in precedenza c’era già stata senza di me, ma sempre con me ben informato e con il mio benestare, se seguirete la storia capirete ogni cosa.
Il primo vero e proprio contatto fruttuoso lo ebbero in una serata piovosa, uscendo dall’ufficio nello stesso momento, pioveva a dirotto, mia moglie ebbe (diciamo così) uno slancio amicale un pochino più incisivo, gli disse che, se voleva, poteva approfittare di poter essere accompagnato strada facendo con la sua auto verso la sua abitazione, il tragitto da fare lo permetteva, evitando gli così lo strazio dei mezzi pubblici in quella situazione meteo, lui accettò con vero entusiasmo, mia moglie gli disse di aspettare al riparo della pioggia sotto la pensilina della sua solita fermata dell’autobus, lei avrebbe recuperato l’auto e sarebbe passata di lì a pochi minuti per recuperarlo, senza però fare in modo da farsi vedere da altri, tutto si svolse con successo.
Quella sera però mia moglie aveva le idee ben chiare, nel tragitto dal portone al garage dov’era la sua Mini mi chiamò, mi disse che avrebbe tardato un pochino, io non le chiesi spiegazioni ma, per via dei nostri intensi dialoghi di quel periodo immaginai, lei mi disse che a sera mi avrebbe eventualmente poi raccontato tutto.
Durante il tragitto in direzione dell’abitazione dello stagista, essendo liberi di parlare ed in un certo senso di agire, complice l’intenso traffico che rallentava notevolmente le cose, mia moglie mi raccontò che il ragazzo “finalmente” si aprì, iniziò a metterla al corrente di quanto l’avessero desiderata un pochino tutti i maschi ai tempi del liceo, cose che mia moglie già sapeva, per poterne sapere di più, per chi lo desiderasse, basterebbe leggere il racconto “Il sogno di Johnny Depp.
Durante il loro tragitto seppi che parlarono molto e del tutto liberamente, lui le espresse l’autentica invidia che aveva per suo marito (non sapeva ancora che tipo di marito avesse la sua proff..) e che le piccole schermaglie avute in ufficio non avevano fatto altro che complicare e di molto l’antica voglia che aveva da sempre di potersi scopare la sua professoressa.. (aggiungerei io desiderio classico)
Non sono certo io la persona adatta che potrebbe avere un endorsement nei confronti di mia moglie, adesso, ha circa 60anni, ed a me piace più di sempre, nel periodo di questo corteggiamento era più che 50enne, ma ai tempi del corso liceale riguardante questo ragazzo di Calabria era una donna nel fiore del
suo essere superba 42 / 43enne a dir poco mozzafiato, avrò modo di potervela mostrare con foto d’epoca, anche normali, tanto per rendere l’idea del suo essere di allora.
Il complice traffico rese sempre più infuocato il loro dialogare, Angy mi raccontò che ad un certo punto si ritrovarono in un gesto simbiotico, lui con una sua mano tra le sue cosce e lei con una sua mano sulla patta gonfia, lui che gliele palpò abilmente fino ad arrivare in alto e lei che gli tirò giù la zip fino ad impugnargli il cazzo, tutto era possibile grazie al buio ed alla pioggia incessante.
La sera al rientro, mi raccontò di quei momenti, lo fece mentre eravamo a cena soli soletti, senza la presenza in casa di altri “abitanti” che oramai avevano optato per le loro vite, in quel periodo eravamo ancora a Roma, ci saremmo trasferiti nelle Marche di lì a pochissimo tempo.
Erano praticamente ingabbiati nel traffico nei pressi di Caracalla, chi è romano sa della particolarità del quartiere in oggetto, luoghi decisamente ornati da viuzze buie ed appartate nel mezzo del verde cittadino.
Continuò nel suo racconto dicendomi che riuscì a trovare il modo di poter uscire dall’incolonnamento per immettersi in una di quelle viuzze buie adiacenti, viuzze che lei conosceva bene in quanto spesso usate per cercare di aggirare il traffico serale, ma anche purtroppo conosciute dai Romani per via della frequentazione di signorine di facili costumi per la loro professione, quella sera però non presenti per via del nubifragio in atto, quindi fruibili alla bisogna per ciò che lei aveva in mente.
Mi disse che riuscì a trovare spazio tra due auto parcheggiate e, spenta l’auto, si fusero in un abbraccio (è ciò che Angy mi raccontò) baciandosi come due adolescenti, con un’intensità mai avuta in precedenza, fu come se stessero mantenendo fede a qualcosa che, molto probabilmente fu oggetto di una reciproca promessa di averlo potuto prima o poi sperimentare dopo che si strusciarono tra loro nella serata in ufficio che diede il via a tutto.
Mia moglie mi confermò di essere attraversata da un attimo di lucidità, sapeva che si sarebbero potuti creare i presupposti che avrebbero causato un notevole ritardo nel rientrare a casa, era pur vero che mi aveva già avvertito di questo, ma volle (prima di continuare) chiamarmi di nuovo, per rassicurarmi che era soltanto per via del traffico, ma anche per lasciarmi capire che non era solo per quello..
“..ciao, scusa ma tarderò più del previsto, sono con uno dei miei stagisti che sto accompagnando strada facendo a casa, ma siamo fermi, e pensa, abbiamo anche spento la macchina, di ripartire a breve non se ne parla proprio..”
Quello che però con sommo dispiacere non posso testimoniarvi è la tonalità usata da mia moglie nel dirmi ciò che le sentii dire, io la conosco bene, so captare le sfumature della sua sensuale dizione, risposi a voce bassissima per non dar modo a lui di poter capire che io immaginavo ogni cosa
“..tranquilla, poi mi racconterai ogni cosa, ti aspetterò per cenare insieme, prenditi tutto il tempo che vuoi, ti amo..”
Anche lei mi disse il suo
“..ti amo..”
Ben sapendo che, tra di noi, il “ti amo” detto in simili frangenti era come se (in un certo senso) ci dessimo
vicendevolmente una parola d’ordine che lasciava intendere ciò che stesse per accadere o accadendo già.
Questo è quello che le disse lui non appena la telefonata fu chiusa
“..hai capito la proff.. un ti amo al proprio marito mentre ha il mio cazzo in mano.. straordinario..”
Di colpo mia moglie capì che quel suo dire poteva essere considerato propedeutico al discorso di un mio futuro coinvolgimento, mi raccontò che gli disse
“..dovresti imparare da lui come poter essere un giorno un marito così importante, in uno dei prossimi giorni ne parleremo, adesso divertiamoci..”
Sapeva che non gli avrebbe potuto concedere la possibilità di scopare, seppur il fattore meteo glielo avesse potuto consentire (nessuno camminava a piedi lungo la via..) non c’erano i presupposti, soprattutto di sicurezza, poterlo fare nelle vie centrali di Roma non è propriamente indicato, diverso sarebbe stato trovarsi in un parco oppure in periferia, però, poter donare al ragazzo almeno uno dei suoi epici bocchini era davvero inevitabile dovercisi cimentare, lasciò giocare con le mani nella sua fica ancora un pochino il ragazzo, nel frattempo il cazzo divenne notevolmente più duro.. (beata gioventù..)
Era ora di dare la giusta soddisfazione al ragazzo (che nei mesi successivi ne avrà di migliori ed in forma sempre più crescente)
Angy gli chiese di essere attento al circondario, seppur il nubifragio fosse sempre stupendamente più che mai in atto, si chinò tra le sue gambe per poterglielo prendere in bocca, mi raccontò che lui ebbe un brivido infinito e, accompagnato da un sospiro davvero potente le disse
“..incredibile.. quante seghe mi sono fatto immaginando questo..”
Mia moglie sorrise dicendogli
“..vedi? Mai disperare nella vita..”
Poi mi disse che riprese il pompino ben decisa a portarlo a termine, inutile che vi spieghi le modalità usate, sapete bene che mia moglie quando ha un buon cazzo in bocca degno di quella definizione da il meglio di sé, ed in cazzo del ragazzo di Calabria lo potete vedere nella fotostoria che ho già pubblicato.
Pochissimi minuti ed il ragazzo se ne viene nella bocca di mia moglie, che ovviamente (data la situazione) ingoiò tutto, mi raccontò che il ragazzo fu preda di un’irrefrenabile eccitazione, fu preso da singulti incontrollati, per poi pian piano scemare, Angy mi raccontò che rimase ancora diversi minuti in estasi ed in erezione, si adoperò nel pulirglielo per bene con la bocca mentre lui non smise mai di guardarla incredulo..
“..ma sta succedendo proprio a me..?”
“..si, sta succedendo proprio a te, però adesso pensa anche a me, fammi venire dai..mi ci vorrà poco..”
Le bastò come al solito pochissimo, mia moglie nel corso del matrimonio ha avuto un’evoluzione della sua femminilità davvero debordante, un paio delle dita del ragazzo dentro la sua fica le diedero la soddisfazione cercata, il flusso della squirtata fu contenuto dal buon numero di fazzoletti che mia moglie (conoscendosi) tenne tra la fica e la mano del ragazzo nella speranza di poter quantomeno preservare l’integrità del sedile, riuscendoci solo in parte, delegando poi a me un preciso incarico per il giorno dopo, ovvero quello di dover provvedere a far sì che potesse essere eseguita un’accurata pulizia, al meglio, senza affatto preoccuparmi di quello che poté pensare il ragazzo dell’autolavaggio.
Una volta ricomposti ed il nubifragio diventato soltanto un momento di pioggia seppur intensa, ripresero la direzione di casa, mi raccontò che parlarono molto, lui le espresse il desiderio di potersela scopare, in fin dei conti abitava (da solo) in un appartamento che i suoi genitori (facoltosi proprietari terrieri nel sud) gli avevano acquistato per il soggiorno a Roma sin dall’inizio della frequentazione universitaria, dove spesso li ospitava e dove a volte ospitava anche la sua gelosissima promessa sposa, mentre la residenza nel periodo liceale le raccontò che fu ottenuta per via di una sua iscrizione da parte della famiglia ad un convitto religioso, ed infatti, Angy, tornando col pensiero agli anni precedenti, lo ricordava molto timido in confronto agli altri, ricordò persino che dai compagni di classe venne definito “Padre Brown”.
Convenirono entrambi che presto ci sarebbe stata l’occasione, prima di salutarsi per poi rivedersi il giorno successivo in ufficio mia moglie si preoccupò di dovergli dire
“..mi raccomando, in ufficio devi avere un contegno giusto, non lasciare intendere nulla di noi, sarei costretta a smentirti in malo modo persino allontanandoti, non deludermi..”
“..proff.. io voglio scoparti a lungo, almeno fino al matrimonio, almeno fin quando sarò qui, e dovrai insegnarmi molte cose che mi potranno servire per la felicità futura..”
“..non sarò soltanto io ad insegnarti la felicità, ti presenterò mio marito e potrai apprendere molto anche attraverso lui..”
“..proff, non capisco..”
“..capirai, ne parleremo, adesso salutiamoci, lui mi aspetta per cena..”
Lo lasciò sotto casa, in un bel quartiere romano non molto lontano dal nostro, si salutarono per rivedersi il giorno dopo in ufficio.
Sorvolo su tutta la nostra conversazione avuta durante la cena, certamente tutta incentrata su ciò che fino ad ora avete letto, io non ero affatto preoccupato, tutto l’accaduto era perfettamente aderente al modus operandi che mia moglie portava avanti nei momenti in cui era libera di decidere nel poter fare a meno della mia complicità organizzativa, ed io non avevo men che mai nulla da eccepire, questa “performance” sarebbe stata una di quelle da poter godere in virtù del suo libero arbitrio, già sperimentato diverse volte nella vita, come fare a non poter riportare alla mente il suo primo coinvolgimento solitario con il suo primo amante in ufficio? Per me sempre epico ed emozionante.
Nei giorni a seguire, nella coabitazione in ufficio, il ragazzo mantenne la sua proverbiale serietà, stabilirono tra loro che, l’eventuale ed irrefrenabile pensiero (da ambo le parti) da non poter fare a meno di dover “trasmettere” lo avrebbero dovuto comunicare esclusivamente tramite whatsapp, oppure scegliere di rimandare a sera tale comunicazione verbale una volta usciti dall’ufficio, è bene sottolineare che, mia moglie, scelse di non ripetere la possibilità di accompagnarlo di nuovo a casa con la sua auto, fu consapevole del fatto che, fortunatamente, nessun si accorse quella sera del passaggio offerto, e sfidare di nuovo la fortuna non lo avrebbe affatto trovato congruo, la sua razionalità non l’ha mai indotta in errore.
A sera, quando al suo rientro ci vedevamo Angy mi metteva sempre puntualmente al corrente di ogni cosa o passo conquistato nella direzione di un mio eventuale coinvolgimento, lei è molto abile in direzione di obiettivi ben precisi ed eventuali discorsi a tema persuasivo, non sarebbe una docente.
Una sera mi fece leggere qualche mex di quelli che ricevette dal ragazzo in ufficio, in uno c’era scritto..
“..proff, sai cosa stanno dicendo di te “Tizio e Caio”?
Passano gli anni ma la proff è migliorata, che culo che cià er marito..”
Lei rispose divertita..
“..e dov’è la novità, lo dicevate anche allora, voi avete sempre creduto che io non mi sia mai accorta di nulla, ma non era così..”
“.. anch’io ero uno di quelli che invidiava tuo marito, ma non lo dissi mai a nessuno, non era nel mio stile, adesso però, a maggior ragione penso di provare immensa invidia per tuo marito, adesso so cosa si ritrova nel suo letto..”
“..ma non devi provare invidia nei confronti di mio marito, lui è una persona di una certa età, tu sei giovane, lui, è vero che mi ha nel nostro letto, ma tu, in mezz’ora, nella mia auto mi hai avuta come lui non mi può quasi più avere, quindi, semmai, è lui a doverti invidiare..”
Continuavo nella lettura dei loro messaggi, quello con cui lui concluse quelli di quel giorno riportava semplicemente un
“..ne parleremo a voce questa sera, sono curioso, approfondiremo..”
Mia moglie in seguito mi raccontò dei dialoghi telefonici avuti in itinere in direzione dei loro rientri serali.
Era oramai ben decisa a fargli assumere contezza dello stile di vita che vivevamo nel nostro ménage coniugale, ci girò un pochino intorno ma durante l’esaustivo dialogo gli disse che, da tempo, tra noi c’erano problemi legati alla mia insorgente impotenza, ma che nessuno dei due se ne faceva un cruccio.
Quella sera mia moglie scelse di poter registrare parte del loro dialogo, soprattutto la parte in cui gli parlò in modo più che chiaro.
Ricordo (a chi legge) che Angy iniziò la sua trasformazione di moglie (da me spinta) nel suo
esser più libera ad iniziare da una decina di anni dopo il matrimonio, spesso ha pensato da sola come potersi lasciare scopare (senza di me ma con la mia approvazione) e soprattutto da chi, questa volta si ritrovava immersa in una situazione che la vedeva esser lei a corteggiare un uomo, con la chiara finalizzazione di poterlo coinvolgere prospettandogli la mia presenza ed agendo in modo da potergliela far accettare.
Non dobbiamo mentire a noi stessi, negli ultimi anni, il parterre di chi vive la mia stessa condizione di cornuto e l’esistenza della relativa controparte maschile interessata a scoparsi le mogli di costoro in loro presenza, si è notevolmente ampliata, l’informazione in tema non è più blanda come una volta, che essendo anni dietro immersa quasi nel buio più totale, era preda soltanto di un paio di riviste specializzate, con l’ampliarsi della modernità dei tempi e l’avvento della rete la platea si è notevolmente allargata, ma non è mai facile doverne parlare liberamente con il soggetto a cui si è interessati, soprattutto se ignorante a riguardo dell’esistenza di una sorta di mondo parallelo erotico, per cui il lavoro di mia moglie era davvero enormemente dispendioso dal punto di vista cerebrale, il rischio di esser presi per una coppia di malati porci era del tutto reale.
Me fece ascoltare alcune loro conversazioni..
“..mio marito fortunatamente è una persona intelligente..”
“..non ho mai avuto nessun dubbio, se ricordo bene, ai tempi del liceo si sapeva fosse un ingegnere..”
“..lo è ancora, anche se tra non molto si collocherà a riposo per raggiunti limiti di età, ma non era questa la motivazione per cui lo ritengo intelligente..”
“..allora me ne starò in religioso silenzio ascoltandoti..”
“..ha saputo fare di necessità virtù, mi spiego meglio, lui sa delle sue problematiche funzionali, te l’ho detto, la sua età avanza e con essa un rallentamento fisiologico di ciò che potrai immaginare, non sei un ragazzo stupido..”
Dopo qualche attimo di comprensibile silenzio tornò la voce di Francesco (il ragazzo)
“..credo sia chiaro ciò che sto
intuendo proff, vorrei tu continuassi a mettermene al corrente senza nessun problema..”
“..lo faccio con piacere, potrai desumerne chiarezza estrema, e con estrema chiarezza più incisiva ti dico senza giri di parole che mio marito è già in fase avanzata di impotenza che, per me non sarebbe un problema, ma lui se ne fa per se stesso un gran problema, soprattutto se problematicamente riversato sulla mia persona, è consapevole di non esser più il maschio di sempre che ha sempre accontentato sua moglie, per via di questa sua consapevolezza ha già da tempo liberato la mia femminilità ai miei desideri, da poter coltivare anche in direzione di rapporti con altri uomini..”
Glielo disse tutto d’un fiato, poi dopo essersi accertata che dall’altra parte ci fosse lui sempre in ascolto continuò..
“..bene, allora se ci sei significa che non sei caduto in terra..”
(sorrisi di entrambi)
“..ci sono ci sono, permettimi però di essere sorpreso per ciò ciò sento, ovviamente nella direzione positiva, ti prego continua, non ti interromperò..”
“..non farti di me un’idea sbagliata soltanto perché ho
a cuore la mia femminilità, non sono mai stata affatto una donna facile, neanche adesso che, spesso, nella ricerca della mia soddisfazione di donna ho dalla mia parte persino mio marito, ho fatto mia la sua propensione all’intelligenza da usare per mantenerci uniti, lui mi ha sempre chiesto una sola cosa ben precisa, quella di non dover essere relegato al classico ruolo del cornuto inconsapevole, ha sempre ritenuto importante non far terminare il nostro matrimonio, tu sei un ragazzo intelligente ed avrai capito il senso del mio dire..”
“..no proff, chi è intelligente è tuo marito, ti ascolto ancora..”
“..da quando ha assunto consapevolezza di non poter più essere soddisfacente per sua moglie ha iniziato a fare assumere a me stessa la necessaria convinzione di poter sopperire alla sua mancanza di mascolinità, purché il tutto si sia potuto vivere in forma non segreta al suo sapere e di conseguenza non relegata alla dannosità dell’eventuale chiacchiericcio, chissà se mi sono resa chiara..”
“..continua proff, ho impressione che mi stia mancando ancora un anello di congiunzione..”
“..allora mi spiego meglio, più crudamente ed in forma più diretta, ogni qualvolta decido di prendere in esame un uomo diverso da mio marito per le mie esigenze di femmina, mio marito ne è sempre al corrente, anzi, è prodigo di consigli e complicità..”
“..straordinario.. quindi le racconterai anche di noi?”
“..ohh se è per questo già lo sa, sa tutto nel dettaglio, non gli nascondo nulla e mai nulla potrò nascondergli, sa della nostra pomiciata in ufficio, sa del pompino in macchina, sa del nostro essere continuamente in contatto, sa di essergli già costato 20€ per la pulizia del sedile della mia auto (sorrisero) è a conoscenza dei nostri mex whatsapp, gli faccio sempre leggere tutto, e questa sera saprà del mio averti messo al corrente di tutto e della sua personalità, in questo momento la nostra conversazione la sto registrando, più tardi gliela farò ascoltare, se non ti senti più di proseguire su questo binario hai facoltà di poterlo abbandonare, senza nessuna conseguenza tra noi, si torna al ruolo primario di entrambi e via..”
“..proff ma che dici! Ma ti rendi conto della preziosità di questa opportunità che mi stai permettendo di vivere? Non oso pensare a quello che potrebbero invidiarmi tutti gli altri che ti bramano da sempre, ti voglio con tutte le mie forze e non ti tradirò mai, anzi, già da ora intendo dirti che sarete tu e tuo marito miei particolari ospiti d’onore al mio matrimonio, i miei genitori e la mia ragazza sono al corrente della preziosità della tua persona, parlo spesso in famiglia della tua figura di insegnante, ti apprezzano indiscutibilmente..”
“..ed allora, dato che ci sei, manda un saluto a mio marito, questa sera glielo farò ascoltare..”
“..ingegnere buonasera, che dire, spero prima o poi di volerla conoscere, proverò entusiasmo sincero, e la prego, non abbia di me un’idea negativa, al di là di quello che sua moglie le ha raccontato di me, non deve farle pensare che io le abbia mai mancato di rispetto..”
“..lo sa lo sa tranquillo, te l’ho detto e te lo ripeto, mio marito sa tutto, se avesse un’idea di te non positiva non saremmo qui, ed a questo proposito vorrei dirti che, a sera, potrai chiamarmi quando vorrai, io ti parlerò in tranquillità anche in tua presenza..”
“..non mancherò di farlo..”
“..ora che sai, potremo tranquillamente pensare ad avere un incontro tra me e te, è importante che lui sappia con chi sono e dove sono, che ne pensi? Vorresti avere tutta per te nel tuo letto la bramata ex proff..? (Ovviamente il sorriso di mia moglie fu magistrale, ed anche il suo..)
Se vorrai, quando avremo trovato una data lo metterò al corrente, mi farò accompagnare da lui, che se ne resterà nei paraggi aspettando una mia telefonata per recuperarmi, sappi però già da ora che qualche volta lui ama esser presente per osservarci, ma questo potrà avvenire se vorrai in seguito, quando avrai voglia di lasciarglielo fare ti assicuro che non sarebbe una presenza dannosa al contrario, è un marito collaborativo, prezioso, molto cerebrale, informati in rete sulla particolarità di personaggi del suo genere, ti basterà cliccare su di un motore di ricerca “mariti cornuti consenzienti” e ti sarà tutto chiaro..”
“..lo farò proff, da te c’è sempre da imparare, sono piacevolmente senza parole..”
Nei mesi immediatamente successivi intensificarono i loro incontri nell’appartamento di Francesco, durante i quali Angy gli parlò continuamente di me e del mio preciso particolare modo di essere, non ebbero più incontri furtivi e tantomeno stradali, ma soltanto beatamente sul lettone..
Una sera lei convinse me dell’opportunità di poterlo conoscere, senza sesso di mezzo, approfittammo di un fine settimana in cui ci fu un allontanamento dei nostri figli dalla città, lo invitammo per cena a casa nostra, una serata gradevolissima ma, ripeto, senza sesso, si permisero di scambiarsi soltanto un profondo bacio in mia presenza al momento di salutarsi, bacio che fu preludio del loro primo incontro in mia presenza che potete vedere nell’album pubblicato, gliela portai ancora molte altre volte, furono felicemente “fidanzati” per un buon tempo, e come spesso accade ebbero occasione di poter essere tali, uscendo soli per andare al cinema oppure per un gelato ed altro ancora, tutto però come sempre ha una fine, arrivò la fine dello stage, arrivò la laurea ed arrivò il momento del rientro nella sua famiglia, arrivò il suo matrimonio, arrivò l’invito a cui partecipammo con vero piacere, soprattutto da parte di mia moglie che se lo volle scopare la sera precedente della cerimonia nella nostra stanza d’albergo di Calabria, li lasciai soli, io preferii farmi un bel giro nella città di mare in cui eravamo, a sera Angy mi chiamò dicendomi
“..vieni, sono nel letto, voglio abbracciarti, ti amo e voglio premiarti come vuoi tu, poi, per ciò che ancora mi rimarrà addosso, sarà necessario il tuo aiuto per la doccia, ne ho bisogno..”
No.
Non potevo sperare di meglio.