STORY TITLE: L'ha voluto mio marito. 
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STORY

L'ha voluto mio marito.

by pennabianca
Viewed: 352 times Comments 2 Date: 27-09-2025 Language: Language


Mi chiamo Sandra, ho 28 anni, sono alta m. 1,70, capelli castani lunghi fino alle spalle, occhi marroni, un seno sodo e tondo di una terza piena, un bel corpo snello ed un culo di cui vado fiera, davvero prominente, pelle chiara; da tre anni, sono sposata con Giampiero, mio coetaneo. Giampiero è un bel ragazzo alto quanto me, moro, occhi scuri, un bel fisico snello, ma, ciò che più conta, anche una buona, discreta dotazione tra le gambe, che sa usare alla grande. Non ero vergine quando ci siamo sposati. Da ragazza sono sempre stata una fervente patita del cazzo: mi è sempre piaciuto potermene godere qualcuno. A 16 anni, già facevo degli ottimi pompini e, sul finire dei 18, un amico di mio padre, più grande di me di oltre 15 anni, si è accorto di questa mia predilezione; così, un pomeriggio, mi ha portato nella nostra casa al mare e, quando ha scoperto che ero vergine, mi ha fatto il servizio completo. È stato magnifico diventar donna tra le sue braccia. Ricordo sempre volentieri quel momento, perché ho goduto tantissimo nel sentirmi leccare fino a raggiungere ripetuti orgasmi e poi, quando mi ha penetrato, quasi non me ne sono accorta. Un po' più complicato è stato prenderlo dietro, ma, dopo un iniziale momento di fastidio, ho goduto molto anche in quel modo. Dopo di lui, nei dieci anni a seguire, di cazzi ne ho presi una infinità. Mi piaceva sentirmi riempita da membri di tutti i tipi e misure e, quando ho incontrato Giampiero, ho capito che forse era il momento giusto per creare una famiglia. Anche lui è un bel maialino, che veniva da storie alquanto piacevoli, ma, una volta incontrato me, ha capito che forse ero la persona giusta da tenere al suo fianco. Nella sua ricerca voleva una donna che fosse una brava moglie, una compagna affidabile, ma anche una troia a letto. Me lo ha subito detto, fin dall'inizio; sapeva bene di quanto fossi stata puttanella e, di conseguenza, ha ritenuto che fossi la persona giusta per lui. Riconosco che mi ha fatto molto piacere non dover nascondere nulla del mio passato con mio marito e il fatto che, a sua volta, fosse un porco ha contribuito non poco a preferirmi come moglie, cosa che è emersa subito dopo esserci sposati. Più volte, tra una scopata e l'altra, mi parlava di sesso a tre, oppure di scambi di coppia o di esibizionismo, oltre ad altre cose sempre su questo tema. All'inizio ero alquanto titubante su ciò che mi proponeva, poi ho cominciato a capire che a lui piacevano molto queste fantasie e cominciai ad assecondarlo. Trovavo che, accarezzando quelle sue fantasie, si eccitava moltissimo, per cui, a volte, ero io stessa a provocarlo, con il risultato di approdare a scopate fantastiche. Mi piaceva molto soprattutto quando tornava dal lavoro e mi facevo trovare, magari, con indosso solo una vestaglietta leggera e iniziavo a provocarlo dicendo che, finalmente, era venuto l'idraulico a riparare le mie perdite: erano quelle le occasioni in cui mi facevo scopare nei posti più impensati: appoggiata al lavello della cucina, sopra la lavatrice, in qualunque altro posto. Diventava invasato e così eccitato che, il più delle volte, mi scopava e veniva anche due volte, senza mai aver bisogno di aspettare che il suo membro tornasse ad esser rigido, perché l'eccitazione era così forte da impedirgli di perdere l'erezione. Naturalmente tutto questo per me era solo un gioco e non ho mai pensato che volesse effettivamente tradurre in realtà quelle sue fantasie. L'occasione si è presentata durante un weekend in montagna. Eravamo andati per vedere una gara di sci, dove uno dei partecipanti era un suo amico e, a sera, quando ci siamo trovati dopo cena nel bar dell'albergo, lui mi aveva esortato ad indossare qualcosa di provocante; così optai per una bella minigonna in pelle nera, una camicetta, classiche autoreggenti, tacchi alti ed un trucco abbastanza marcato. Si è guardato intorno e subito mi ha lanciato una vera e propria provocazione.
«Lo vedi quel signore laggiù, quello seduto al bar con il drink in mano, i capelli brizzolati?»
Mi son girata nella direzione da lui indicata ed ho visto un bel maschio seduto al bar, da solo; allora Giampiero mi ha chiesto di andare da lui e chiedergli se gli sarebbe piaciuto scopare con me. Ho guardato mio marito con espressione più che sbalordita.
«Ma... sei matto? Secondo me hai bevuto troppo! Non pensi che se vado da quel tizio e gli chiedo se vuole scopare con me, quello possa, come minimo, immaginare che sia una puttana, che cerca di fare una marchetta?»
Giampiero ha riso divertito e mi ha imposto di provarci.
«Almeno provaci! Nella peggiore delle ipotesi, ti dirà di no! Anche se son convinto che ti ha già dato due belle occhiate, quando gli sei passata vicino, per venire dal bagno qui da me e sono convinto che accetterà all'istante.»
Ho fissato mio marito alquanto indecisa, ma anche con un ammiccamento civettuolo: voleva davvero che lo facessi, era una sfida che mi proponeva, o desiderava davvero vedere che tutto finisse come voleva lui? Cioè vedermi scopare con un altro? Mi son alzata in piedi e sono andata direttamente al bancone; mi son seduta sullo sgabello accanto al tizio, che, quando mi ha guardato, ha sorriso ed ha sollevato il suo drink, in segno di saluto. Abbiamo scambiato qualche parola, all'inizio, in maniera quanto mai banale, poi lui si è presentato dicendo di chiamarsi Mario; io ho preso il suo drink e ne ho bevuto un sorso e, quando gliel'ho restituito, ho deciso di verificare se il gioco fosse finito lì o avrebbe potuto avere un seguito.
«Mario, sono venuta qui da te, perché mio marito vuole vedermi scopare con un altro uomo. Capisco che la cosa può sembrarti alquanto strana, ma è la pura e semplice verità. Saresti così gentile da aiutarmi a soddisfare il desiderio di mio marito? Mi daresti una mano a mettere su un bello spettacolo per lui, che non desidera altro che avere, finalmente, un bel paio di corna?»
Mario mi ha scrutato intensamente per un attimo e, quando si è reso conto che la mia non era una proposta buttata lì per caso, ma stavo parlando seriamente, ha sorriso a 32 denti.
«Nessun problema! Se tuo marito desidera un fantastico palco di corna, ti assicuro che hai trovato la persona giusta! Ti scoperò così tanto e bene, davanti a lui, che non se lo dimenticherà mai più e, ti assicuro che, con una bella donna come te, non è affatto un sacrificio! Avvicina la tua mano al mio pacco e potrai constatare tu stessa che sono anche ben dotato e, soprattutto, sono anche molto resistente.»
Mi sono avvicinata e, al coperto del mio corpo, ho appoggiato la mano sul suo pacco, trovandolo già notevolmente gonfio.
«Vieni con me, andiamo a riferire al cornuto che per te va bene!»
Mi tremavano le gambe, perché tutta questa situazione mi sembrava assolutamente assurda, irreale. Mi ha seguito fino al tavolo dove era seduto Giampiero ed ho subito fatto le presentazioni.
«Mario questo è Giampiero, mio marito.»
Giampiero si è alzato in piedi e gli ha dato la mano; io, con un sorrisino civettuolo, ho cercato di capire che era esattamente quello che voleva mio marito.
«Amore, ti informo che questo distinto signore, ha accettato di venire in camera nostra e di scoparmi. Sei sempre sicuro di voler un bel paio di corna?»
Mio marito ha solo sorriso, ha messo la mano in tasca e mi ha consegnato la chiave della nostra camera.
«Visto che siamo stati così fortunati, direi di non perdere tempo.»
Ho messo un braccio intorno ai fianchi di Mario e, seguita da mio marito, mi son diretta verso l'ascensore; una volta dentro, Mario si è girato verso di me e mi ha infilato la sua lingua in bocca. Giusto il tempo di salire al terzo piano e, già il fatto che mi era piaciuto molto per come ero stata baciata, sotto lo sguardo eccitato di mio marito, Mario aveva fatto aderire il suo corpo al mio, facendomi percepire che qualcosa di veramente voluminoso stava premendo contro il mio ventre. Appena entrati in camera e chiusa la porta, ho lasciato Mario e mi sono rivolta a mio marito.
«Sono sempre convinta che stiamo facendo una pazzia, ma, in ogni caso, onde evitare fraintendimenti, adesso tu mi spogli e mi offri a lui, così da fare in modo che sia ben chiaro che, se scopo con lui, è perché TU lo vuoi, e soprattutto sei TU che mi hai offerto a lui!»
Mario era vicino al letto in piedi, immobile, ci guardava ed ho visto che Giampiero è rimasto per un lungo istante immobile, quasi titubante, facendomi credere che stesse per fermare il gioco, ma non l'ha fatto. Ha preso a sbottonarmi la camicetta, poi il reggiseno è caduto per terra e lì ho visto un sorriso compiaciuto negli occhi di Mario, che mi osservava con tutto l'ardore possibile.
«Immaginavo che avessi un bel paio di tette: me le voglio proprio gustare appieno; non vedo l'ora di potervi affondare in mezzo il mio viso!»
Giampiero lo ha guardato ed ha sorriso, poi si è spostato di lato e, dopo aver slacciato la mia gonna, l'ha fatta scivolare ai miei piedi e, mentre io me ne liberavo, alzando un piede per volta, lui, a seguire, ha fatto scendere il mio perizoma completamente fradicio. Mario ha fatto un plateale inchino di compiacimento.
«Che corpo stupendo! Non vedo l'ora di assaggiare la tua bella mogliettina! Vedrai che la farò godere così tanto, che non resterà delusa! Adesso siediti lì, sulla poltrona, e guarda come la faccio impazzire! Goditi lo spettacolo, perché sarà veramente magnifico!»
Giampiero si è messo seduto sulla poltrona, ha tirato fuori il suo membro e, continuando a tenere le mie mutandine in mano, le annusava mentre iniziava a farsi una sega. Io, intanto, mi sono messa vicino al letto ed ho preso a spogliare Mario. Più alto di me, aveva un bel fisico prestante e, quando ho visto i suoi pettorali, son rimasta piacevolmente colpita nel vedere che era davvero ben fatto. Poi mi son seduta sul letto, gli ho slacciato i pantaloni e li ho abbassati. Ho appoggiato entrambe le mani ai suoi boxer, sotto cui si celava un bel membro che, già preannunciava di esser bello grosso e, per un attimo, mi sono girata verso mio marito.
«Giampiero, ricordati che è stata una tua idea! Puoi ancora fermarmi, se vuoi, altrimenti…»
Mio marito ha solo sorriso, ha annusato ancora di più le mie mutandine ed ha fatto un cenno di assenso con la testa; così ho abbassato l'indumento e mi son trovata davanti alla faccia un bel membro, un po' più lungo e un po' più grosso di quello di mio marito, già quasi perfettamente rigido. L'ho impugnato con entrambe le mani, trovandolo veramente maestoso e poi ho preso a leccarne la punta; poi ho proseguito giù, lungo l'intera asta, fino ad arrivare a due grosse palle, che sembravano scoppiare di nettare prelibato. Era un vero piacere lavorare di bocca un bell'arnese come quello, così mi sono impegnata a fare un buon lavoro di lingua lungo tutta l'asta, suscitando l'ammirazione di Mario.
«Accidenti, magnifica puttanella: su, datti da fare; vediamo se sei una brava succhiacazzi!»
Mi son messa a pomparlo di gusto, ma lui mi ha appoggiato una mano sul capo e me lo ha spinto quasi tutto in gola.
«Togli le mani! Voglio un vero pompino, fatto esclusivamente con la bocca! Cerca di spingerlo bene in gola, perché mi piace sentirlo arrivare fin in fondo.»
Come già detto, ho deciso di dare il meglio di me stessa e, ignorando gli insorgenti conati di vomito o altro, ho iniziato a spingerlo sempre di più in profondità, fin quando la mia faccia non è stata completamente schiacciata contro il suo inguine. Ho tenuto quel membro per qualche secondo piantato in gola e, quando me lo son tirato fuori, colava tanta di quella bava, da farmi girare verso mio marito, per fargli vedere con quanta bramosia lavoravo con la bocca. Aveva il cazzo durissimo e se lo segava tenendo il mio perizoma sopra la punta. Ho ripetuto l'operazione due o tre volte e questo ha suscitato l'ammirazione di Mario.
«Caspita, amico! Tua moglie sì che sa far pompini! Questa è la più bella pompa che abbia mai ricevuto in vita mia. Posso dire che son poche le troie come lei, capaci di infilarselo tutto in gola!»
Giampiero ha sorriso e, contento, lo ha esortato a continuare.
«Certo che sa fare pompini! Già da prima che la sposassi, era una gran succhiacazzi! Dovresti sborrarle in bocca, così vedresti come la ingoia tutta! Dai, amore, fammi vedere quanto sei brava a svuotare le palle a questo toro!»
Mi son impegnata a fondo ed ho preso a pomparlo come se non ci fosse un domani. Lui mi ha lasciato fare ed io mi son gustata quel membro, che mi scivolava nella gola sempre più agevolmente. Ora scorreva senza nessun problema e, ad ogni affondo, lo succhiavo sempre di più, finché, d'un tratto, mi ha appoggiato una mano sul capo e mi ha urlato che mi stava sborrando in bocca.
«Cazzo, che troia! Bevila tutta, che sto sborrando! Prendila tutta in bocca. Guarda, amico, come questa troia di tua moglie si sta gustando il mio latte! Dai, bella sgualdrina, bevila tutta!»
Ho stretto le labbra intorno alla punta e, un attimo dopo, ho sentito un vero e proprio urto contro il mio palato. Lui teneva ancora la mano appoggiata sul mio capo e muoveva appena il corpo avanti e indietro; ad ogni movimento, mi sparava in bocca una nuova bordata di crema. Ne ho ingoiata buona parte, ma subito dopo lui ha continuato a riempire la mia bocca, fin quando non si è fermato ed un rivolo è colato giù all'angolo destro della mia bocca, fino a posarsi sulle mie tette. Ho raccolto fino all'ultima goccia ed ho poi guardato Mario negli occhi, contenta di spalancargli la bocca.
«Che meravigliosa sgualdrina che sei! Dai, adesso, ingoiala tutta!
Ho fatto cenno di no con il capo, poi mi son alzata e son andata direttamente alla poltrona di mio marito; senza dargli il tempo di reagire, ho incollato la mia bocca alla sua. Ha cercato di sottrarsi, ma gli ho infilato la lingua in bocca e l'ho tenuto bloccato con le mani sul capo; ho limonato con lui che, dopo un primo momento di sconcerto, ha risposto al mio bacio: ho sentito che la sua lingua è venuta ad impastarsi con la sbroda che avevo in bocca. È stato un bel bacio ed io mi son anche divertita a spalmarne un po' sulla sua faccia, mentre lui continuava a segarsi; ho visto che era già venuto, chissà forse più di una volta. Son tornata da Mario ed ho spalancato la bocca; lui ha sorriso contento.
«Che femmina meravigliosa che sei! Adesso vieni qui, che ti aggiusto io per feste!»
Mi ha fatto sdraiare sul letto a cosce aperte, vi si è tuffato in mezzo e la sua lingua è andata a darsi da fare tra le pieghe della mia ostrica e, devo dire, che era veramente fantastico. Ho avuto un primo orgasmo e poi un altro ancora, sono impazzita di piacere quando ho sentito che la sua lingua, oltre indugiare sul clitoride e lungo l'intero spacco della mia fica, scivolava giù in basso, fino al buchetto posteriore. Con un dito, me lo ha accarezzato e, dopo averlo bagnato ed infilato una falange al suo interno, ha stimolato anche quel pertugio. Era veramente fantastico sentire che partiva dal mio buco del culo e finiva sul clitoride, per poi ricominciare su e giù, in continuazione, senza mai fermarsi, fino a che non ho avuto un nuovo orgasmo devastante.
«Così! Così, mi fai impazzire! Ancora! Vengo! Dai, che vengo ancora! Ho voglia di scopare! Fammi godere ancora, ma, ti prego, scopami!»
Mi ha fatto veramente urlare un'altra volta, poi si è sollevato ed ho visto che il suo membro era di nuovo perfettamente duro, come se non fosse mai venuto. Si è inginocchiato tra le mie cosce ed io mi son girata verso Giampiero, che mi guardava con occhi da cui sprizzava infinita lussuria, mentre per l'ennesima volta stava godendo. Ai suoi piedi c'erano diverse tracce di sperma e la sua mano era completamente ricoperta di sborra. Mario ha appoggiato il suo splendido randello sul mio spacco e, con un movimento lento, ma determinato, mi è arrivato tutto in fondo. Ha sollevato i miei talloni fin sulle sue spalle e così mi son trovata perfettamente in linea con il suo membro: ha preso a sbattermi con colpi davvero fantastici. Sentivo il suo corpo sbattere contro il mio clitoride e le sue grosse palle accarezzare, ad ogni colpo, il mio culo; questo mi ha eccitato ancora di più. Ha preso a fottermi come un toro scatenato e mi martellava in continuazione la fica, mentre io urlavo di piacere senza soluzione di continuità. Ho perso rapidamente il conto di quante volte ho urlato il mio orgasmo ed io stessa, d'un tratto, l'ho pregato di venire.
«Vieni! Riempimi, voglio sentirti svuotare le palle dentro di me. Dai, sborrami dentro!»
Ha sorriso, poi è rimasto un attimo immobile e, subito dopo, si è sfilato, mi ha fatto girare ed inginocchiare davanti a lui; me lo ha appoggiato di nuovo sulla mia ben dilatata fighetta; ha preso a pomparmi da dietro, come un pazzo furioso. Non so per quanto tempo mi abbia sbattuto anche in questo modo, però ho avuto tanti altri orgasmi fino a stremarmi; lui, d'un tratto, si è mosso un po' più velocemente e, un attimo dopo, mi è venuto dentro.
«Cornuto, guarda come te la riempio: troia, lo senti come ti riempio la fica? Te la sto inondando!»
Ho sentito un'ondata di calore riempire la mia vagina, mentre continuava a darmi colpi secchi che servivano a schizzarmi dentro il suo piacere. Quando si è svuotato completamente, si è spostato di lato e me lo ha offerto alla bocca; io non ho avuto nessuna esitazione a pulire e leccare quello splendido membro, che ancora non mostrava alcun segno di cedimento.
«Sei una troietta meravigliosa! Se vuoi, posso continuare a scoparti per tutta la notte!»
Ho guardato mio marito che ho visto aspettare la mia risposta, ma io avevo altro in mente.
«Ti ringrazio; sarei molto tentata dalla tua offerta, ma direi che, come prima volta, può bastare così! Però, se mi lasci un recapito, potremo sempre organizzare una serata insieme.»
Lui mi ha dato un bacio, mentre si rivestiva; mi ha dato il suo contatto telefonico ed ha sorriso mentre ci salutava.
«Amico, sei davvero fortunato ad avere una moglie che, più puttana di così, proprio non si può! Questa è una troia veramente super! Spero che tu sia rimasto soddisfatto per come l'ho fatta godere!»
Mi son avvicinata a mio marito, sorridendo nel vedere che le sue mani, oltre il suo corpo, erano completamente imbrattati delle sue sborrate.
«Allora? Sei soddisfatto? Era questo che volevi?»
Sono rimasta un attimo ad aspettare la sua risposta, che è stata sorprendente più di quanto potessi pensare.
«Più che soddisfatto. Ti ha montato proprio come meritavi. Non mi dispiacerebbe che lo rifacesse, ma, la prossima volta, dovrò portare anche un amico, perché voglio vederti alle prese con due maschi contemporaneamente.»
Ho strattonato mio marito e l'ho fatto sdraiare sul letto; l'ho scavalcato poggiandogli la fica sulla faccia.
«Perfetto! Per il futuro non avrò nessun problema a farmi fottere sotto i tuoi occhi, perché ora che ho capito quanto ti piace vedermi scopata da due maschi insieme o, forse, anche più. C'è solo un dettaglio, che bisogna subito metter in chiaro: ora, come in futuro, dovrai leccarmi la fica, che provvederò a tenere sempre ben ricolma della crema di chi mi chiaverà, dimostrandomi che mi ami al punto da non aver alcun ribrezzo, ma, semmai ci sarà anche del tuo nel farmi godere, come è giusto che sia per un marito che adora la moglie

zoccola


Potrà sembrarvi strano, ma ho visto che ha sussultato e, quando mi sono girata, ho constatato che era venuto ancora senza toccarsi!

POSTED 2 COMMENTS:
  • avatar Aspirantecuk La vera vita è questa gente... e Giampiero se la gode!

    28-09-2025 10:26:34

  • avatar Cappellonaperculi Che fantastica troia e gran cornuto

    28-09-2025 10:17:52